Copertina: Sulla mia terrazza il cielo era immenso
ISBN:
9788894647365
Data Pubblicazione:
01/12/2024
Formato:
15x21
N. Pagine:
133

Sulla mia terrazza il cielo era immenso

di Diego Dantesin Le Sagge
ISBN:
9788894647365
Data Pubblicazione:
01/12/2024
Formato:
15x21
N. Pagine:
133
Prezzo: 10 €

a cura di Diego Dantes

Il Sud legge il Sud, incontrandolo, ricordandolo, desiderandolo fortemente, con sguardo rigoroso e visionarietà: Antonio Duma incontra Claudia Ruggeri, Daniela Palmieri incontra Vittorio Bodini, Diego Dantes incontra Rocco Scotellaro, Eliana Forcignanò incontra Salvatore Toma, Francesco Aprile incontra Francesco Saverio Dodaro, Mauro Marino incontra Antonio Verri, Fabrizio Pugliese incontra Franco Contabile, Simona Cleopazzo e Cristina Carlà incontrano Rina Durante.

Tra queste pagine il Sud inganna i decenni, intreccia visioni ed esperienze e si spinge ben oltre la linearità che siamo soliti attribuire al tempo che passa. Più che un passaggio di testimone, allora, “Sulla mia terrazza il cielo era immenso” consente un dialogo creativo che arricchisce chi lo legge quanto chi ne è artefice.
Il titolo della raccolta è un omaggio a Carlo Levi il quale, ad Aliano, sulla terrazza della sua casa di confino, scrisse quelle parole nel suo romanzo “Cristo si è fermato a Eboli”, descrivendo meravigliosamente il panorama davanti a sé, tra calanchi e cielo lucano. Carlo Levi e Rocco Scotellaro furono amici stretti e voci di riscatto della condizione dei contadini meridionali, diventando punto di riferimento per la riflessione culturale su tutti i Sud possibili, oggi alla base dell’antologia pubblicata da Collettiva edizioni indipendenti.

Scrive il curatore Diego Dantes nell’introduzione al volume: “Sono profondamente convinto che esista un meridione d’Italia capace di rompere con quell’immaginario collettivo negativo i cui viene raccontato, un Sud dal grande potenziale che potrebbe diventare, pur pieno di tante contraddizioni, centro di rielaborazioni di pensieri politico/culturali solo all’apparenza distanti. Il filo rosso che unisce i testi di questa antologia, infatti, è la ricostruzione quanto la rielaborazione. Il frutto è un metaverso narrativo e poetico in cui coabitano felicemente alcune tra le migliori voci di sempre. Ciascuno degli autori in antologia, infatti, mette a confronto la personale esperienza di lettura dell’autore amato con la propria poetica, con uno sguardo verticale capace di restare, citazione dopo citazione, memoria dopo memoria, costantemente puntato sul futuro. Tutto il futuro già presente nel passato e che i nove autori coinvolti nell’opera scandagliano con acuto amore”.